Lo scorso 14 dicembre presso la Polveriera Concept Space a Nola si è tenuto l’evento “Costruzione, manutenzione e monitoraggio di infrastrutture viarie sostenibili.

L’impegno globale nella ricerca di modelli di sviluppo sostenibili che minimizzino l’impatto sull’ambiente, sul consumo di risorse e che siano di beneficio per la collettività, deve senza dubbio passare anche per il comparto delle infrastrutture viarie.

La transizione ecologica coinvolge molteplici aspetti legati alla costruzione e gestione delle infrastrutture viarie, dall’implementazione dei principi dell’economia circolare, riduzione delle emissioni inquinanti e dei consumi energetici, fino al miglioramento delle prestazioni e all’estensione della vita utile delle opere, che permettono di ridurre l’incidenza delle attività manutentive e dei relativi costi.

Molti gli ospiti che hanno dato il loro contributo all’evento, quali:

  • Ing. Nicola Montesano, Responsabile della Struttura territoriale Anas Campania, che ci ha illustrato la gestione sostenibile delle infrastrutture da parte di Anas.
  • Ing. Simone Malvezzi, Responsabile degli impianti di termovalorizzazione di A2A ha trattato l’impegno della termovalorizzazione nel recupero di energia e materie prime seconde per la realizzazione di infrastrutture viarie.
  • Ing. Rosa Veropalumbo e Cristina Oreto, ricercatrici presso il dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale dell’Università di Napoli Federico II, ci hanno chiarito l’importanza che le metodologie sono utili a valutare e quantificare i benefici ambientali di soluzioni innovative lungo il ciclo di vita dell’opera, quali la Life Cycle Assessment.
  • Dott.ssa Letizia Verdolotti dell’Istituto per i Polimeri, Compositi e Biomateriali del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha tenuto un intervento inerente alle procedure sperimentali per la caratterizzazione termica e chimica di innovative soluzioni in campo stradale.
  • Dott. Massimo Paolini, Direttore tecnico della Società Valli Zabban spa, ha trattato il tema della crescente complessità derivante dall’utilizzo di percentuali  più elevate di materiali riciclati. 
  • Ing. Nunzio Viscione e la Prof.ssa Francesca Russo, Responsabile tecnico-scientifico del laboratorio di strade Luigi Tocchetti dell’Università di Napoli Federico II, hanno affrontato il tema dell’applicazione e il mantenimento di soluzioni efficaci dal punto di vista tecnico, ambientale ed economico.
  • Ing. Luca Pirozzolo, Wirtgen Group, con Ing. Luca Pecchioli, Ing. Alfredo Staglianò e Ing. Giuseppe Spina, del Gruppo Tecnico di Phacelia, hanno sottolineato rilevanza il monitoraggio continuo dello stato della rete infrastrutturale, che consente agli enti gestori di valutare le condizioni strutturali e funzionali degli elementi della rete per stabilire in maniera oggettiva l’efficacia delle attività di manutenzione e la priorità degli interventi futuri.

Uscite stampa

Stradenuove
12/12/2023

ilgiornalelocale.it
13/12/2023

GazzettaCampania.it
13/12/2023

Vision Journal
13/12/2023

Le pavimentazioni stradali sostenibili rappresentano la grande sfida ed innovazione del settore delle infrastrutture civili da diversi anni ad oggi.

Molti studiosi hanno affrontato il tema intorno al quale ruota il Convegno che si è tenuto a Pompei lo scorso 22 settembre, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Napoli attraverso la Commissione Pavimentazioni Stradali, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Napoli e Provincia, con il supporto scientifico del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, dal titolo “Nuove tecnologie per pavimentazioni stradali ecosostenibili”.

“Il convegno nasce dall’idea di rafforzare l’interazione tra mondo accademico e stakeholders, soprattutto per condividere gli importanti risultati scientifici ottenuti da studi sperimentali condotti dal gruppo di ricerca del Laboratorio di Strade Luigi Tocchetti del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Ateneo Federiciano, sul tema della sostenibilità ambientale nel campo della progettazione, e manutenzione delle pavimentazioni resilienti. – ci spiega la Professoressa Francesca Russo, Responsabile Scientifico del Laboratorio di Strade Luigi Tocchetti dell’Università degli Studi di Napoli Federico II – In particolare, si illustreranno i risultati di due stese sperimentali di sovrastrutture stradali ecosostenibili, che hanno favorito l’impiego di bitumi modificati altamente prestazionali e innovative tecnologie di reimpiego di fresato sia con procedure di miscelazione a caldo sia a freddo.

Una delle misure finanziate denominata “Infrastrutture per la mobilità sostenibile” mira a rendere il sistema delle infrastrutture nazionali più moderno e rispondente a criteri di sostenibilità ambientale.

“Coniugare i principi di sostenibilità ambientale ed economica con le prestazioni meccaniche desiderate di una sovrastruttura stradale per l’intera vita utile, richiede una riflessione attenta sul ciclo di vita e sulla necessità di ottimizzare i costi di manutenzione, in particolar modo quelli di natura straordinaria. – conclude l’Ing. Rosa Veropalumbo, Responsabile Scientifico del Convegno, Ricercatrice presso il DICEA dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Presenti anche i nostri ingegneri per parlare, ancora una volta, dell’importanza e necessità delle analisi ad alto rendimento, perchè con l’innovazione e la digitalizzazione si raggiungere l’ottimizzazione delle risorse economiche.

Nella sede dell’ANCE Palermo, si è svolto l’evento Infrastrutture sostenibili: come, dove e quando grazie all’innovazione. Nel corso della giornata si sono susseguiti diversi interventi che hanno visto la partecipazione, dopo i saluti delle Istituzioni, rappresentate dall’Assessore Regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò e dell’Assessore ai lavori Pubblici di Termini Imerese Gaetano Castella, dell’Università con la professoressa Clara Celauro, di addetti delle aziende TopCon e Phacelia Società Benefit, che hanno presentato, al numeroso pubblico presente, innovazioni tecnologiche per la manutenzione delle infrastrutture stradali, dando una visione d’insieme sulle tipologie di intervento da realizzare sulle strade al fine di rendere gli investimenti di Aziende ed Enti Pubblici economicamente sostenibili. Variegata la platea che ha visto presenti molte aziende del settore, gestori delle infrastrutture e pubblici decisori.

L’Assessore Aricò, dopo i saluti portati agli intervenuti, ha messo in evidenza le intenzioni della Regione, che sono quelle di pensare ad un Progetto Sicilia, in cui le opere non siano più effettuate a macchia di leopardo, ma in modo programmatico e che permetta di collegare in modo efficiente la parte Orientale e Occidentale della Sicilia. Questo permetterà, tra l’altro, di risolvere la questione dell’aeroporto di Palermo, che ha tutte le caratteristiche per essere catalogato come intercontinentale, ma questo non è possibile perché non sono rispettati i parametri di tempi di percorrenza tra aeroporto e centro abitato, ragion per cui è catalogato come nazionale, mentre quello di Catania è internazionale .

L’Assessore Gaetano Castellana ha sottolineato l’importanza di eventi come quello di oggi poiché per le amministrazioni è sempre più complicato eseguire una programmazione degli interventi e ha riportato che il Comune, proprio comprendendone la necessità, ha già messo a bilancio risorse per la programmazione degli interventi per la sicurezza e la salvaguardia dei cittadini. Inserire, quindi, sistemi così all’avanguardia, ha evidenziato l’Assessore come auspicabile che sistemi come quelli presentati diventino strutturali perché di grande aiuto anche per pubbliche amministrazioni.

Fondamentale è stato l’intervento della professoressa Clara Celauro che ha rimarcato che questo evento mette al centro la cultura dell’ingegneria stradale e l’impegno di applicazione delle conoscenze scientifiche ad un settore che è importante per diversi aspetti della società e della salute pubblica. Centrale e calzante il paragone portato all’attenzione dalla professoressa; quando abbiamo problemi di salute, per prima cosa ci affidiamo a specialisti, che dopo aver valutato le analisi, danno la giusta terapia. Lo stesso vale per le infrastrutture, ovvero serve una valida tecnica diagnostica e di interpretazione dei dati a cui far seguire la migliore modalità di azione. Attraverso, quindi, le tecnologie presentate si è in grado di aumentare la qualità dei lavori pubblici poiché basate su sistemi scientifici.

Ad introdurre i lavori e i motivi che hanno portato all’organizzazione dell’evento, Pietro Matteo Iacuzzo della società ISAP srl di Termini Imerese. Nel suo intervento Iacuzzo ha tenuto a sottolineare l’importanza di dimostrare e mostrare con prove scientifiche che sia possibile modificare i lavori sulle infrastrutture in modo sostenibile, ambientalmente, socialmente ed economicamente e che il processo migliore per poter rendere reale tutto questo sia soltanto attraverso la tecnologia e la digitalizzazione. Attraverso le tecnologie che saranno presentate nella giornata sarà reso evidente come dai rilievi topografici, passando per lo stato di salute delle pavimentazioni, della progettazione fino alla realizzazione dei lavori possano essere realizzati in tempi più rapidi, economicamente più sostenibili, sia per le aziende che per Pubbliche Amministrazioni.

Nell’immaginario comune, quando si pensa alle strade, le prime parole che vengono in mente sono disagio, buche, costi per il cittadino e mai si penserebbe che, invece, il mondo delle infrastrutture stradali può essere sostenibile, altamente tecnologico e che, se ben programmato, di impatto ridotto, rispetto alla situazione attuale, da un punto di vista economico per gli Enti e proficuo per il cittadino. Infatti, le innovazioni tecnologiche, che sono già a pieno regime e non solo teoriche, applicate dalle due società sopra citate, permettono un approccio che permette di avere una visione di insieme sulle tipologie di interventi da realizzare, fornendo una puntuale localizzazione delle criticità della pavimentazione stradale e della segnaletica orizzontale, dandone anche una valorizzazione economica dell’investimento, novità assoluta per il settore, che permetterebbe un importante cambio di paradigma passando da una manutenzione ordinaria e straordinaria a una manutenzione preventiva, con notevoli ricadute positive, che vanno da una riduzione del costo degli interventi e al costo degli stessi.

L’Ingegnere Alfredo Staglianò di Phacelia Società Benefit ha presentato nel corso del suo intervento, una strumentazione – RETROTEK – la prima in Italia, che misura la retroriflessione della segnaletica orizzontale su tutta la larghezza della corsia, compresi tutti i Central Road Marker, con uno speciale retroriflettometro. Brutalizzando possiamo dire che con questo speciale strumento è possibile, operando limitando al minimo la necessità di interruzione del traffico e ad una velocità di crociera dettata solo dal traffico stesso e dai limiti di velocità di quella specifica strada, rilevare le condizioni della segnaletica orizzontale stradale, ovvero quanto riflette la “vernice” quando è colpita dalla luce, sia quella solare che dei fari dei veicoli. I dati dei rilievi vengono poi elaborati in maniera rapida con un potente software che produce risultati in tempo reale e video con tag GPS per rapporti più efficienti.

Domandiamo, a questo punto all’Ingegnere Alfredo Staglianò, in che cosa si traduce una puntuale rilevazione dello stato della segnaletica orizzontale? “I risvolti sono molteplici, basti pensare ad un dato importante che tra i fattori che causano probabili incidenti dovuti alla condizione di una strada c’è la mancata segnaletica orizzontale, ovvero la mancata percezione della strada va a concorrere a quella che è la causa principale, dai dati ISTAT, degli incidenti stradali: la disattenzione. Inoltre, l’evoluzione delle tecnologie elettroniche di bordo dei veicoli in special modo quella che riguarda telecamere, sensori e sistemi di localizzazione del veicolo, ha permesso la realizzazione di tecnologie che coadiuvano il conducente nella guida, contribuendo alla riduzione degli incidenti stradali. Questi sistemi intelligenti, attraverso sofisticati sistemi, sono in grado di rilevare in maniera automatica i segnali, confrontarli con il proprio database e indicare al conducente eventuali comportamenti scorretti che potrebbe avere durante la guida. Da quanto ho appena detto si rileva in modo chiaro l’importanza di avere una corretta e puntuale, (poiché precisamente georeferenziata), fotografia dello status quo della segnaletica orizzontale di una pavimentazione stradale”.

L’Ingegnere Staglianò ha presentato poi ZUM55, una piattaforma digitale multiservizi per il mondo delle infrastrutture. Attraverso rilievi ad alto rendimento, eseguiti con una macchina denominata MFV (Multi Function Vehicle), permette di effettuare un’indagine oggettiva e scientifica sulla rete stradale di gestione al fine di conoscere lo “stato di salute” delle pavimentazioni stradali, fornendo così una sorta di “TAC” della pavimentazione allo scopo di agevolare gli interventi manutentivi.

Ingegner Staglianò che cosa rende ZUM55 così innovativo e utile per le aziende, gli Enti gestori delle strade e a cascata anche per il cittadino? “A noi piace definire ZUM55 come la piattaforma che rende visibile ciò che è invisibile. La piattaforma permette un’accurata pianificazione delle manutenzioni stradali, definendo in modo puntuale il piano di investimenti da effettuare, riducendo così costi, disagi e garantendo una maggiore durata della pavimentazione stessa. Questo perché il sistema permette una ottimizzazione degli investimenti stabilendo, attraverso parametri oggettivi e scientifici, di stabilire una scala di priorità nell’agenda dei lavori pubblici e permette di efficientare il budget di spesa a disposizione delle pubbliche amministrazioni”.

Cristiano Volz e Ivan Zatti ci hanno introdotto nell’innovazione e sostenibilità delle fasi di lavoro, presentando lo Smoothride di TopCon, che rappresenta un approccio rivoluzionario al processo di fresatura e pavimentazione. Attraverso sofisticate strumentazioni è possibile raccogliere un flusso costante di dati durante le normali condizioni di guida, permettendo in questo modo di avere dati precisi sulle condizioni della superficie della strada senza la necessità di chiusure delle stesse, senza dover ricorre a costosi interventi di lavorazione. L’applicazione di queste tecnologie, quindi, comporta un notevole risparmio di tempo e un sostanziale miglioramento della sicurezza del personale.

La scansione tridimensionale permette di ridurre in modo importante le ore di misurazioni della sezione trasversale e il software proprietario offre sicurezza e accuratezza durante il processo di pavimentazione e fresatura, poiché le varie informazioni raccolte sullo stato della pavimentazione stradale vengono inviate alle macchine operatrici interconnesse, determinando precisione, velocità e risparmio di materiali durante le varie fasi di lavorazione.

Chiediamo a Ivan Zatti se le aziende di manutenzione siano pronte a recepire le tecnologie che la vostra società propone “Abbiamo delle aziende che hanno una mentalità pionieristica che sono pronte a recepire le nostre tecnologie e dall’altra abbiamo aziende che hanno difficoltà a comprendere le nostre tecnologie e questa è la nostra mission ovvero dar loro informazione e supporto formativo e di far conoscere un processo produttivo già più che consolidato.

Cristiano Voltz, voi siete un’azienda che opera a livello internazionale, ci può dire che differenza avete potuto riscontrare in Italia rispetto agli altri paesi in cui trovano applicazione le vostre tecnologie. “In Italia siamo i primi in Europa a proporre questo tipo di soluzione perché abbiamo riscontrato la presenza di alcune imprese di avanguardia che sono aperte a questo tipo di tecnologie. Dall’altro però bisogna lavorare a livello istituzionale per creare le condizioni che queste aziende siano sempre più sicure di investire in queste tecnologie consolidate. Però per quanto riguarda il tasso di adozione generale delle soluzioni tecnologiche e digitali applicate ai processi automatizzati in cantiere in l’Italia è molto in ritardo rispetto agli altri paesi europei, quindi ci troviamo di fronte ad un paradosso dove da un lato abbiamo aziende che si dotano di tecnologie molto all’avanguardia e dall’altro il fatto che si riscontri un forte gap rispetto alla realtà europea”.

La domanda quindi sorge ovviamente spontanea: come si potrebbe colmare questo gap? “Ritorniamo a quanto detto prima, ovvero informazione e formazione nelle aziende, divulgazione di queste tecnologie a tutti i livelli comprendendo tutti gli attori e a tutti i livelli, dall’amministratore ai dipendenti e agli operatori, coinvolgendo le Istituzioni e la stampa. E poi dimostrazioni pratiche sul campo perché queste tecnologie vanno provate e verificate di persona la robusta e la consolidata accuratezza della tecnologia, che ripeto sembra futuristica, ma in realtà è già presente. Potrei chiudere dicendo che il futuro già presente”.

Infine, Corrado Bocci della PAVi srl ha portato al pubblico presente la propria esperienza di azienda che ha applicato le tecnologie oggetto dell’evento, verificandone i benefici in termini economici, delle tempistiche di realizzazione e delle modalità di lavoro più efficaci ed efficienti. Interessante il passaggio dell’intervento di Bocci in cui ha mostrato come queste tecnologie possano essere applicate a macchinari già di proprietà della società da diversi anni, dimostrando quindi come non sia necessario rinnovare il parco macchine per poter modificare in modo efficace ed efficiente le lavorazioni.

Uscite stampa

TRM Web.it
22/02/2023

AGIPRES
22/02/2023

TGR Sicilia
22/02/2023

Giornale di Sicilia
21/02/2023

La rete stradale italiana, secondo recenti studi SITEB, ha un valore di circa mille milioni di euro, ed è in costante deterioramento. Si tratta senza dubbio di un patrimonio nazionale che è a rischio, e che necessita di un costante monitoraggio per pianificare una manutenzione efficace nel tempo. Da questo punto di vista l’utilizzo di piattaforme digitali che producano dati attendibili in tempi rapidi è fondamentale: la piattaforma ZUM55 di Phacelia è uno strumento che risponde esattamente a queste esigenze. Non è un caso che l’Hub tecnologico Confindustria Umbria abbia deciso di certificarla come piattaforma digitale per indagini ad alto rendimento delle infrastrutture stradali: l’Umbria Digital Innovation Hub Confindustria, grazie al lavoro dell’ing. Anna De Carolis, ha infatti rilasciato l’attestazione di piattaforma nativa digitale a ZUM55. Il 7 luglio 2010 – oltre dodici anni fa – il Parlamento Europeo ed il Consiglio dell’Unione Europea hanno approvato la Direttiva 2010/40/UE sul quadro generale per la diffusione dei sistemi intelligenti nel settore del trasporto stradale e nelle interfacce con altri modi di trasporto. Obiettivo della Direttiva è di istituire un quadro a sostegno della diffusione e dell’utilizzo di sistemi di trasporto intelligenti coordinati e coerenti nell’Unione, in particolare attraverso le frontiere tra gli Stati membri, stabilendo contestualmente le condizioni generali. La Direttiva 2010/40/UE è, quindi, di fatto, l’atto legislativo che concretizza le azioni previste dall’ITS (Intelligent Trasport System) Action Plan inserendole nelle agende politiche degli Stati Membri. In base alla direttiva in esame, per Sistemi di Trasporto Intelligenti s’intendono i sistemi in cui sono applicate tecnologie relative all’informazione ed alla comunicazione nel settore del trasporto stradale: infrastrutture, veicoli e utenti, gestione del traffico e della mobilità, nonché interfacce con altri modi di trasporto. In questo scenario la Direttiva, all’articolo 2 introduce quattro settori prioritari per la realizzazione degli Intelligent Trasport System: al primo punto c’è l’utilizzo ottimale dei dati relativi alle strade, al traffico e alla mobilità. A questa esigenza Phacelia ha cercato di dare una risposta concreta trasformando indagini ad alto rendimento in una piattaforma informatica caratterizzata da un’architettura server gestita in cloud: si tratta di uno strumento che permette di rendere fruibili dati sui rilievi effettuati da remoto su qualunque dispositivo. Una soluzione avanzata in grado di permettere interventi su basi oggettive e scientifiche che possono proiettare la rete infrastrutturale nazionale verso un primo esempio di ITS con dati di gestione totalmente digitalizzati. Ad oggi la piattaforma è in grado di fornire:
  1. PCI (Pavement Condition Index) secondo Normativa ASTM D6433-11.
  2. IRI (lndice di Regolarità) secondo Normativa ASTM E1926: La sua determinazione è basata su un’accurata misura del profilo della pavimentazione e in ambito stradale è legata al comfort percepito dall’utente che percorre l’infrastruttura.
  3. ETD (Macrotessítura) secondo Normatíva LINI EN ISO 13473-1: È l’insieme delle asperità granulari che caratterizzano la superficie stradale ed influenzano il drenaggio superficiale delle acque, il rumore da rotolamento e l’aderenza.
  4. RD (Ormaiamento) secondo Normativa UNI EN 13036-8. L’analisi del profilo stradale che determina la profondità dell’ormaia e si manifesta come una depressione longitudinale nell’area interessata dai percorsi delle ruote.
  5. Indagine fotografica georeferenziata, restituita su mappa, con telecamere a scansione lineare, senza soluzione di continuità e con restituzione di immagini che definiscono in modo chiaro la situazione di tutti gli ammaloramenti presenti in ogni sezione di 5 metri della pavimentazione stradale in esame.
Sono allo studio molti moduli aggiuntivi da far supportare alla piattaforma quali:
  • traffico veicolare
  • incidentalità
  • catasto sottoservizi e segnaletica
  • passi carrabili e barriere sicurezza
  • strade bianche e censimento verde urbano
In tutto il mondo si stanno registrando importanti investimenti in nuove infrastrutture stradali, e la ricerca scientifica sta avviando progetti ad alta innovazione tecnologica che potrebbero rappresentare uno standard della nostra vita nel futuro. Compare the Market, una società di ricerche sui consumatori, ha individuato alcune tecnologie stradali attualmente in fase di sviluppo: dalle strade solari che generano energia, a quelle a led fino ad arrivare a quelle autoriparanti. Si tratta di progetti che, se diffusi globalmente, potrebbero ridurre le emissioni di gas serra del 16% e del 32% la spesa per le infrastrutture. Una straordinaria prospettiva a cui Phacelia cercherà di contribuire fornendo dati scientifici, oggettivi e soprattutto utili per qualsiasi sviluppo futuro. Grazie ancora a Confindustria Umbria e… Buona strada a tutti!